
L'Antica Notte Lyrics
- Genre:Hip Hop & Rap
- Year of Release:2025
Lyrics
Lotto con la mia ombra, dentro l'antica notte
Sono sceso dalla giostra, l'oscurità che mi inghiotte
Non accetto sia finita, io maledico la sorte
Ma se non riesce a lasciar andare, dove va l'anima dopo la morte?
Quanto mi mancano le dune calde, la sabbia, le palme, il sole del mattino
Solcare il deserto in sella ad un cammello ed immerger le gambe nelle acque del Nilo
Poi mi ricordo, il sangue, le sbarre, rivivo ogni cosa che ho fatto e subito
Poi mi ricordo, sopra al mio tavolo il libro dei morti scritto sul papiro
Lascio il mio corpo vedo i sacerdoti, davanti a me si apre un'altra dimensione
I miei organi interni in vasi di canopi, Anubi nel buio che pesa il mio cuore
Entro nel regno di Osiride, il legno di Ra cade giù nelle gole
Continuo a scendere e scendere camere, dentro ad un baratro di perdizione
Sento il rumore dei remi che stridono, sulla mia fronte, un sole nero
Accanto ai cancelli, i custodi che ghignano, mentre m'immergo nel verde veleno
Grido ma nessuno sente ed Apofi mi stritola in quest'agonia
Mi perdo fetide e oscure caverne, oramai io la luce non so cosa sia
Quanto son lontane la piana di Giza, le spoglie dei miei avi e la valle dei Re
Continuo a tornare a abbracciare mia figlia, mentre la sua anima non so più dov'è
Continuo a tornare sul mio capezzale, con lei che in lacrime chiede perché
Continuo a tornare all'istante in cui ho ucciso, chi prima ha ucciso una parte di me
"Almeno ora giustizia è stata fatta." - Così mi dicevo quand'ero in terra
Ma ora che mi è chiaro come funziona, pagherò caro per la vendetta
Sto in una tempesta di sabbia, il vento mi taglia, è una tormenta eterna
Poi nuoto nudo nell'olio bollente, quest'odio mi ustiona e l'anima si spella
Resto in un angolo, immobilizzato, il panico mi avvinghia io non so più niente
Se vuoi puoi correre, ma non c'è fuga, qui sei solo una delle tante gazzelle
Son circondato da iene e sciacalli, digrignano i denti e scuotono le teste
Poi in una pozza, piena di rettili, sai che i rimorsi qui hanno le mascelle
Ho pensato per secoli ai miei sbagli, vorrei solo riuscire a perdonarmi
So che mi merito un altra occasione ed un varco sottile mi si apre davanti
Trovo un passaggio verso la vita, ora finalmente son pronto a lasciarvi
Sto per tornare fra gli esseri umani, ma quanto vorrei non dimenticarmi
Affronterò ancora il destino
Dal primo vagito all'ultimo respiro
Vivo e poi muoio, vivo e poi muoio, vivo e poi muoio
E se non imparo, poi io di nuovo, dovrò ricominciare dal principio
Lotto con la mia ombra, dentro l'antica notte
Sono sceso dalla giostra, l'oscurità che mi inghiotte
Non accetto sia finita, io maledico la sorte
Ma se non riesce a lasciar andare, dove va l'anima dopo la morte?
Quanto mi mancano le rocce bianche, i vigneti, le spiagge, quel clima marino
Solcar le colline in sella ad un cavallo e fermarmi a dormire all'ombra di un ulivo
Poi mi ricordo, il sangue, la guerra, rivivo ogni cosa che ho fatto e subito
Poi mi ricordo, accanto alla stele mia, un mazzo di fiori e un'anfora di vino
Ed ora cammino fra le anime perse, davanti a me si apre un'altra dimensione
Vado a finire dove ci si pente, cado in un imbuto di puro dolore
Entro nel regno degli inferi e mentre Caronte mi scorta alle gole
Continuo a scendere e scendere camere, dentro ad un baratro di perdizione
Sento sapore di ferro, sto in bilico, vomito un fiume di bile nera
Le teste di Cerbero ora che mi ringhiano, mentre precipito nella bufera
Scalcio ma nessuno vede, cado nel Tartaro in questa follia
Assieme a Ciclopi, Titani e Chimere, oramai la speranza non cosa sia
Quanto son lontane, ora la mia casa, l'Agorà, l'Acropoli e il tempio di Atena
Continuo a tornare a abbracciare mio padre, levargli il pugnale da dietro la schiena
Continuo a tornare al campo di battaglia, tutta quell'ira, la paura, la pena
Continuo a tornare a quando vi ho traditi, quello che provo mi affoga e congela
Io non trovavo mai un po' di pace, ho buttato il tempo che ho avuto in terra
Appresso a rancore rabbia e violenza, non potrò mai pagare a sufficienza
Sto in una tempesta di ghiaccio con la testa in acqua e i pensieri in necrosi
Mi perforano schegge appuntite, chissà se da qui ne verrò mai più fuori
Nulla estingue la mia sete, quaggiù non arriva lo sguardo Dio
Quante volte bevuto alle rive del Lete, non riesco a cadere più dentro l'oblio
Tento di espiare, riuscissi a incarnarmi, quanto sarei grato di essere vivo
Non darei più per scontato un bel niente, nemmeno il più piccolo e infimo respiro
Ho passato secoli fra i rimpianti. Ed ora che voglio riuscire a amarmi
So che mi merito un'altra occasione ed un varco sottile mi si apre davanti
Trovo un passaggio, verso la vita, non posso crederci, vedo i miei palmi
Sto per tornare fra gli esseri umani ed io giuro stavolta saprò ricordarmi
Sto per tornare fra gli esseri umani ed io giuro sta volta saprò ricordarmi