Ade ft. Frana Lyrics
- Genre:Hip Hop & Rap
- Year of Release:2021
Lyrics
(Questa è Ade)
(Cappu e Frana; Olimpo ep)
Migliaia di anime che piangono in catene
Sono grida di penitenti peccatori
Non biasimo i mortali che non mi offrono preghiere
Persino i miei fratelli mi han lasciato senza allori
Una cattedra di ossa annerita dal mio fuoco
Le mie muse sono empuse, ti ammaliano per gioco
Qui ci ammaliamo per poco inalo densa aria sulfurea
Chi il mio dolore curerà rimane ignoto
Ruggisce il flegetonte che alimenta i miei adepti
Inietto Letè in vena per scordarmi del passato
Un pitale di sangue e giaccio cocito a cubetti
Perché a volte vorrei soltanto non essere mai nato
E che sarebbe stato se di esser divorato
Fosse toccato a Zeus ed io lo avessi liberato
Mi avrebbero acclamato, il cielo e il mare dato
Non certo relegato e delegato al mio reato
Ogni giorno son più nere le mura della città
Io cambio aspetto mentre indosso l'elmo dell'oscurità
Mi confonde agli occhi umani avvolti dalla foschia
In me regnava l'apatia prima di farti mia
Un asfodelo fu la causa di cotanti drammi
Ma dopo anni sei la prima che ha saputo amarmi
E a primavera il mondo prende colore
Ma qua sotto tutto muore mentre secco arde il mio cuore
Thanatos e le tre Erinni sarebbero senza freni
Io controllo ciò che il mondo teme quindi temon me
Re del sottosuolo, gemme e oro trovali nei cieli
Ciò che faccio è necessario ingrato chiediti perché
Sono l'ultimo degli déi quando tu resti da solo
Le porte della morte sono dischiuse per te
Frana Ade questo è il nome, tu ricordati chi sono
Anche se dell'inferno un trono è sempre un trono
Fuochi fatui disegnano le sequenze senza nome
Le ho provate tutte eccetto la giusta combinazione
Chiuso in gabbia mi nutro di rabbia
Voglio farmi male
Mi strappo una gamba
Non per fame ma voglia di masticare
Vedo defunti depressi
Seduti sotto i cipressi
Racchiudo risentimenti nei versi
Anche se leggi tra le righe capisci mezzi testi
Come se scrivessi su fogli a quadretti
All' ombra di questa città
Si ferma il tempo, tic tac
In una prigione la maledizione peggiore è senz' altro l' immortalità
Lei non mi consolerà
Nei miei momenti di fragilità
Dallo squallore vorrebbe scappare ma queste catene la tengono qua
Che le parche del destino
Possano tagliare il filo
Le mie membra stanche agognano la fine dal principio
Nessun vivente di me se ne cale
Oramai da secoli
Lacrime devo celare
Sono assai da deboli
Critico sta società come Petronio
Ciò che mi eleva è un sogno e non il patrimonio, il matrimonio o lo scettro d' oro
Ma preferisco piangere su un trono nel sottosuolo
Che sul suolo sotto gli sguardi di costoro
Anche un reietto ha sete di potere
Sconfiggerò un fratello inseguo chimere cineree
Ho rinunciato alla vita
Ma per donare la morte
Non perdonare chi ti toglierà il passato come se fossimo in Orwell
Senza di me l' universo non è equilibrato,
Ma non vengo rispettato
Condannato in eterno ad essere ciò che ho sempre odiato
La solitudine mi fa da amica del cuore
La felicità è un' illusione
La morte l' unica consolazione
E se il ruolo non combaciasse con la natura
Se tutta la vita tua fosse una montatura
Lotta per te stesso pur temendo la sconfitta
Ma tanto niente conta al buio di una cripta