Dalì ft. prodJEFE Lyrics

Non mi guardare così

Il tempo si scioglie nei sogni, Dalì

E lei perfetta, detta il ritmo dei gironi da li

Io vado dritto, tu non darmi retta

Appena sveglio, zitto con il mal di testa

Fisso quanta me ne resta

Lascio andare perché tanto vale

Piango perché non è un funerale

Anche se riderei

I tempi morti non sono da numerare

E infatti questa musica rimane tale e quale finché sa che sono lì per lei

Skipperei

Si perché la parte importante é un altra

Quella dove tocco le corde giuste dell'arpa

Quella dove metto entrambi I piedi nella scarpa

Di preciso in una Jordan alta

Anche se fosse falsa

Perché tanto io, sono vero, io

Trasparente come il vetro lucido

Che prendo ciò che é mio

Che butto giù un pensiero stupido poi premo invio

Che scivolo tra liscio e ruvido, perché amo il brio

Il brivido, l'attrito e il fumo rende il mondo nitido

Un conto salato, saldato all'ultimo, tipico

Di chi lascia casa tardi e la riprende presto

Controlla il civico e si scalda le mani all'ingresso

Blesso

Chi si porta sulle spalle

Ricordi pesanti che quattro santi si fanno da parte

Presenti difficili fan futuri grandi

Sicuri di se, non è fare a pezzi gli altri

Tranne sui quattro quarti

Su tasti neri e bianchi, tipo le zanne degli elefanti

Mi stacco un pezzo e lo faccio suonare fino in fondo

Mi confondo

Con il traffico e la strada che mi rimane davanti

Penso, penso, penso che ho

Perso troppo del mio tempo spento dentro un Iphone

Dentro ad un reality

In cui tutti avidi

Volevano il potere e sapere tu dove tu abiti

Metti off

Ma

Ora non posso mollare

Non porto un collare

Non c'è nessuno che mi tiene per non decollare

Non voglio collane

Un foglio e una penna

Non c'è nessuno da imitare, oppure che ci tenga

Lei mi tenta, pensa"voglio che si penta"

Si fa mille foto, poi si vede orrenda

Ha un enorme vuoto e spera che si riempia

Con quel poco che ci mette spera finché alla fine Non si accontenta

E si addormenta

Sognando qualcuno che la comprenda

Si prenda bene, ma trenta denari sono trenta

L'hanno tradita, tre volte come le dita

Era sparita rapita dalle sirene

Ma non si é mai spenta

Ora é guarita, mi guida

Non vedo nella notte mentre lei si sente viva

Non vuole che divida

La mia follia dalla lucidità

La mia fobia della mediocrità

Uccidi il re e libera la città

E alla fine un po' mi tocca, mida

Mi sveglio presto e c'ho l'oro in bocca, rima

La freccia che l'ira scocca

Fino all'ultima goccia

Finché questo vaso non trabocca